Susans,
13 gennaio 2013
Anche un gruppo
di fedeli del Cimano, cui appartengo, ha voluto essere partecipe di
questa celebrazione eucaristica officiata nel giorno del centenario
della nascita di don Francesco che amiamo chiamare pre Checo, in friulano,
come abbiamo sempre fatto negli anni del suo ministero sacerdotale nella
nostra comunità. Sì, preferiamo chiamarlo nella lingua
dei nostri affetti, della nostra quotidianità, delle nostre famiglie
e del nostro paese, del contesto di cui è parte un sacerdote,
un sacerdote come lui.
Durante il suo servizio pastorale in mezzo a noi, con sapienza e saggezza,
ci ha guidati nella fede, nell’Eucarestia, nell’ascolto
e nella meditazione della Parola di Dio. È stato parroco al Cimano
negli anni della mia infanzia: non ha tralasciato un insegnamento e
un sorriso ai più piccoli e ai più giovani. Non ha dimenticato
gli anziani, gli ammalati, quanti hanno cercato in lui aiuto e conforto.
Pre Checo ha anche amato il nostro territorio. Ce lo testimoniano ancora
le sue pubblicazioni in cui trovano spazio la storia ma soprattutto
la terra, i boschi, le sorgenti del nostro paese, ricordandoci che dobbiamo
amare e rispettare, riscoprire e valorizzare le bellezze, i profumi,
la freschezza e il calore, i suoni e i silenzi di ciò che, come
leggiamo nei suoi libri, la natura a noi ha dato senza nostro merito.
Pre Checo ci ha lasciato questa preziosa eredità, fatta di fede
e di attenzione alle persone e ai luoghi. La comunità del Cimano
auspica di saperla cogliere, capire, far propria e gli esprime di cuore
un ringraziamento ardente, sentito e vivissimo.
Siamo oggi riconoscenti anche a don Nello che ha voluto ricordare pre
Checo dedicandogli il libro che ha appena pubblicato e celebrando questa
Eucarestia in suo suffragio.
E ringraziamo don Alfonso e la comunità parrocchiale di Susans
che oggi ci accolgono fra loro.
Con gioia abbiamo condiviso con voi, nella celebrazione eucaristica
e nella preghiera, il caro ricordo di pre Checo, nel paese che cento
anni fa gli ha dato i natali.